I confini fra
Lombardia ed Emilia sono spesso segnati dal corso del Po, ma c’è
un punto in cui questi confini addirittura tagliano a metà un’isola,
la più grande isola fluviale del “grande fiume”, proprio dove le
sue acque si uniscono a quelle dell’Adda.
Dell’Adda abbiamo
già parlato qui e del Po abbiamo raccontato sia le sorgenti sia ilDelta; oggi parliamo invece dell’Isola Serafini, delle sue bellezze
e delle sue particolarità.
Da sempre, l'isola,
che attualmente è divisa tra la provincia di Cremona, quella di
Piacenza e quella di Lodi, ha una fortissima vocazione agricola, per
cui campi e cascine la contraddistinguono.
Il boom industriale
degli anni ‘50 ha chiesto un pesante contributo anche ad Isola
Serafini, dove la costruzione della Centrale idroelettrica “Carlo
Bobbio”, nonché della relativa diga, ha interrotto la navigazione
e la risalita ittica fino a tempi recenti, quando si è rimediato con
una chiusa per le imbarcazioni ed una scala di risalita per i pesci.
Questo ha dato
ancora più importanza al fiume, che comunque qui resta il
protagonista indiscusso.
Per i motociclisti,
vi sono da scoprire tante stradine non asfaltate, oltre alle piste
ciclabili non aperte ai mezzi a motore, per esplorare l’isola ed
avvicinarsi alla natura. Attenzione però al fondo stradale, spesso
composto da ciottoli di fiume, piuttosto scivolosi.
Anche nelle golene
della sponda lodigiana, verso Castelnuovo Bocca d’Adda, non mancano
interessanti tratti non asfaltati che dalla strada provinciale 27
portano verso il Po.
Da Monticello
d’Ongina, invece, si può agevolmente costeggiare il fiume, sempre
su strade non asfaltate, ed ammirare, per esempio, dove il suo corso
piega verso nord e la foce dell’Adda, lasciando scorrere più
direttamente le acque del canale verso la centrale.
Settimane e
settimane di motociclismo limitato o nullo non hanno fiaccato la
“voglia di due ruote”: è stata anzi l’occasione per scoprire
come ci si possa divertire anche a poca distanza da casa! Qui vi racconteremo,
per immagini, come si sia potuta ingannare l’attesa dei “grandi
viaggi” restando nel territorio della Regione o addirittura del
Comune, in questo caso la Lombardia e Milano.
Non occorrono
presentazioni per i laghi lombardi, non solo Verbano e Lario, che
rappresentano la più facile destinazione da raggiungere puntando
verso nord, ma anche, per esempio, la sponda italiana del Lago di Lugano.
Ad ovest il Ticino
con il suo Parco non è solo il naturale confine, verso il vicino
Piemonte: è anche una meta affascinante e ricca di sorprese.
Andando verso sud si esplora la bassa padana e soprattutto la provincia di Pavia: sia al di qua del Po sia
nell’Oltrepo, offre scorci invidiabili ed anche l’occasione per
salire verso qualche passo.
In tema di passi,
l’est della Lombardia, con le campagne e le montagne bergamasche e
bresciane, ne è oltremodo ricca, anche se alcune strade si
apriranno solo a giugno. Nel frattempo ci si può dedicare a laghi solo per estensione minori, come Iseo ed Endine, oppure seguire il corso dell'Adda.
Se poi si vogliono
accumulare tante sensazioni con pochi chilometri, la Brianza è tutta
da scoprire! Basta pensare a posti come Imbersago, Montevecchia, Carimate, oppure i laghetti di Alserio, Segrino, Pusiano...
Addirittura, con un
po’ di inventiva, si possono creare itinerari “al profumo di
libertà” anche nei giorni di più vincolanti restrizioni, restando
all’interno dei confini di Milano e visitando San Marchetto, l'Abbazia di Chiaravalle, il Parco delle Cave. Oppure gironzolare a Vaiano Valle o al Vigentino!
Milano stessa, con i
suoi palazzi ed i suoi scorci, offre agli appassionati di “urbex”
motociclistica tanti sfondi sui quali fotografare la propria
beniamina a due ruote.
Ci fermiamo qui,
sperando di potervi presto presentare reportage di ben più ampio
respiro! Buona strada!