I confini fra Lombardia ed Emilia sono spesso segnati dal corso del Po, ma c’è un punto in cui questi confini addirittura tagliano a metà un’isola, la più grande isola fluviale del “grande fiume”, proprio dove le sue acque si uniscono a quelle dell’Adda.
Dell’Adda abbiamo già parlato qui e del Po abbiamo raccontato sia le sorgenti sia ilDelta; oggi parliamo invece dell’Isola Serafini, delle sue bellezze e delle sue particolarità.
Da sempre, l'isola, che attualmente è divisa tra la provincia di Cremona, quella di Piacenza e quella di Lodi, ha una fortissima vocazione agricola, per cui campi e cascine la contraddistinguono.
Il boom industriale degli anni ‘50 ha chiesto un pesante contributo anche ad Isola Serafini, dove la costruzione della Centrale idroelettrica “Carlo Bobbio”, nonché della relativa diga, ha interrotto la navigazione e la risalita ittica fino a tempi recenti, quando si è rimediato con una chiusa per le imbarcazioni ed una scala di risalita per i pesci.
Questo ha dato ancora più importanza al fiume, che comunque qui resta il protagonista indiscusso.
Per i motociclisti, vi sono da scoprire tante stradine non asfaltate, oltre alle piste ciclabili non aperte ai mezzi a motore, per esplorare l’isola ed avvicinarsi alla natura. Attenzione però al fondo stradale, spesso composto da ciottoli di fiume, piuttosto scivolosi.
Anche nelle golene della sponda lodigiana, verso Castelnuovo Bocca d’Adda, non mancano interessanti tratti non asfaltati che dalla strada provinciale 27 portano verso il Po.
Da Monticello d’Ongina, invece, si può agevolmente costeggiare il fiume, sempre su strade non asfaltate, ed ammirare, per esempio, dove il suo corso piega verso nord e la foce dell’Adda, lasciando scorrere più direttamente le acque del canale verso la centrale.
Arrivederci al prossimo Reportage!
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