mercoledì 26 ottobre 2022

Italia in moto – la Sardegna.

 




Per visitare la Sardegna in moto esistono ottime guide, sia on-line sia sugli scaffali delle librerie ed alcuni sono praticamente perfetti: questo Reportage, quindi, si propone più modestamente come un ricordo di viaggio ed un invito ad approfondire, in sella e di persona, la conoscenza di questa meravigliosa isola.






Le foto che vedrete raccontano, per sommi capi, un rapido viaggio che ha investito l’intero periplo dell’isola, quasi a volo d’uccello. L’itinerario si è sviluppato in senso antiorario, prendendo come punto di partenza Olbia (o Golfo degli Aranci), in quanto porto di arrivo del maggior numero di collegamenti ma può ovviamente essere iniziato altrove, come a Porto Torres o a Cagliari.







Il primo tratto va da Olbia a Stintino: volutamente la Costa Smeralda e le sue località mondane sono state trascurate, a vantaggio di altri luoghi un po’ meno noti ma forse ancora più interessanti, sia nell’interno sia lungo la costa. Fra i primi Telti, S.Antonio di Gallura, Luogosanto, Tempio Pausania; sul mare è impossibile non innamorarsi di posti come Castelsardo o la Spiaggia della Pelosa, a Stintino, ma anche di spiagge meno note, come le Saline di Stintino.
















Il secondo tratto, da Stintino a Capo Spartivento è un inno al Mediterraneo: doverosa la visita a Capo Caccia, prima di raggiungere Alghero e la sua vivace vita notturna. Man mano che si procede verso sud, dapprima lungo la fantastica strada Alghero Bosa, già descritta qui, l’itinerario alterna tratti costieri e tratti nell’interno ed è una scoperta continua. Come i tornanti che portano da Guspini ad Arbus, valicando il Passo Genna e Frongia: non si raggiungono neppure i 400 m di altitudine (sono 384 m. slm.) ma sembra di scalare le Alpi!















Ad Arbus siamo in piena zona mineraria: lo si vede percorrendo la strada delle Dune di Piscinas (descritta dettagliatamente qui), ma gli scheletri delle miniere abbandonate ed in rovina sono dappertutto.
















Dopo essere tornati a contatto col mare, lo spettacolo delle meravigliose spiagge e del mare blu riprende con Buggerru, Masua (se avete tempo non perdete l’escursione a Porto Flavia) , finché non ci si porta verso l’interno, verso Iglesias.

















Da qui strade scorrevoli ma se si vuole anche stradine poderali portano a Porto Pino, con eventuale deviazione per S.Antioco, ed al golfo di Teulada, ricco di belle spiaggette, accompagnando verso Capo Spartivento, il punto più meridionale dell’isola. La risalita tocca Chia, Pula e porta rapidamente a Cagliari, la cui porta d’ingresso più spettacolare è senz'altro il passaggio dallo Stagno di Conti Vecchi e da lì, dopo una eventuale visita del centro, al Poetto, il cuore balneare della città.

















Meglio non attardarsi troppo, le curve dell SS125 “Orientale Sarda” attendono invitanti: attenzione però a non cedere alla fretta, la nuova SS125var è più rapida, ma il tracciato pù godibile è senz’altro quello più antico, all’interno, dove il punto più alto è a 430 m. slm., all’Arco e Tidu, prima di riavvicinarsi alla costa.










Una volta giunti in prossimità della costa orientale, ci si addentra di nuovo verso l’interno e la ”giostra motociclistica” raggiunge nuove vette di fascino, con la possibilità di ammirare la Sardegna più vera e tradizionale, iniziando dal Gerrei e dai laghi di Flumendosa e di Mulargia, con i loro sterrati.















Poi il Supramonte con il paese fantasma di Gairo Vecchio, Orgosolo ed i suoi murales,  il passo di Genna Silana, dall’alto dei suoi 1017 m. slm. ed infine le spiagge di Orosei e di San Teodoro, fino alla chiusura dell’itinerario, tornando ad Olbia.
















Per concludere questo Reportage, la frase più adatta è senz'altro "Grazie, Sardegna"!!!





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