Inghilterra in moto – la Cornovaglia
Non più di 600 o 700 km in giro lungo le strade della
Cornovaglia, questo il succo del Reportage che state per leggere: gli
oltre tremila km necessari per arrivarci, e poi per il ritorno, non contano.
Non contano perchè la fatica di arrivarci, questo lembo
estremo di Inghilterra, penisola di
appena 3500 kmq, circa due terzi del
nostro Salento, la merita tutta.
Coste erose, con
verdi scogliere che si gettano a strapiombo sulla Manica, oppure si alternano a
dune e sabbia sulla costa atlantica.
Villaggi di pescatori e stradine zigzaganti, vera palestra
di "Up&Down”, chiesette isolate e Pub affollati, è questo il ricordo portato
via dalla Cornovaglia, che ritroverete in queste foto.
Quello che le foto forse non
rendono, è la mutevolezza del clima: scorci di sole, ma anche brevi
pioggerelline, che i locali affrontano impavidi, a testa alta e scoperta.
Il viaggio, come detto, non è lunghissimo: girare in senso
orario è a mio avviso l'opzione preferibile perchè così, visto che si guida a sinistra, si godono meglio i
panorami marini, che si alternano con i boschi e le bellezze dell'interno.
Si entra in Cornovaglia da Plymouth e poi si
incontrano St.Austell, Truro, Falmouth, Penzance, St. Yves, Newquay,
Padstow e lo storico borgo di Tintagel, con il Castello di Re Artù.
Che si tratti di abbazie o chiese, oppure resti dell'epoca in cui questa era terra di miniere, i monumenti sono espressioni del cuore celtico che
batte ancora forte in Cornovaglia: la bandiera nero-crociata degli
autonomisti è un po' dappertutto, anche se l'Union Jack non manca.
L'ambiente peraltro è profondamente British, molto legato al passato.
Le case in Cornovaglia sono uno spettacolo, siano esse piccole o grandi, in città o nelle campagne.
Ancora più bello lo spettacolo dei Pub, degli alberghi e dei locali pubblici in genere, orgogliose testimonianze del passato, come l'antichissimo Post Office di Tintagel, tutto in pietra.
Ma lo spettacolo vero, in Cornovaglia, è la natura: godetevi queste scogliere! Lizard Point, Land's End e Cape Cornwall sono i punti estremi, che segnano i limiti della "British mainland" a sud ed ad ovest.
Sulla costa atlantica sono più frequenti le spiagge, spesso protette da dune e con la caratteristica battigia profonda.
Il mare la fa da padrone, ed i "Cornish" ne hanno profondo rispetto. Frequenti le zone dedicate a tutelare la fauna marina. In tutte le località sono poi presenti, ed apprezzati, i "Lifeboat", ed in genere tutti coloro i quali si dedicano a salvare le vite che il mare mette in pericolo.
Il mare in Cornovaglia è anche fonte di vita, con una fetta importante della popolazione che si dedica alla pesca: da Plymouth a Newquay è tutto un susseguirsi di porti e porticcioli, con pescherecci e barche da diporto di ogni stazza.
Per chi ama viaggiare in moto la Cornovaglia è una esperienza bellissima (ed impegnativa) per le sue strade: rinunciando alla A30, la Atlantic Highway, ci si può beatamente "perdere"per strade secondarie, quelle contraddistinte dalla "B", larghe a volte poco più di due metri.
Occorre sempre massima attenzione e notevole prudenza, perchè gli "Up and Down" sono ben ripidi, e pendenze del 16 o 17% su asfalto viscido per la pioggia non vanno affrontate con leggerezza. Ma il godimento motociclistico è assicurato!
Concludo questa carrellata di immmagini con una foto dedicata ai "fratelli biker" d'Oltremanica e con una citazione curiosa: guidando sulla sinistra e non potendo staccare dal gas la mano più vicina al motociclista che si incrocia, il saluto "a due dita" non esiste, ma tutti, veramente tutti, inclinano il capo verso destra, a salutare il compagno di passione!
E concludiamo così, con un "Bye bye, Cornwall"!! A presto!!
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