Appennino Tosco-Emiliano.. parco giochi dei motociclisti.. sarà così, ma qui si è giocato duro!
Sulla carta, l'itinerario è da favola.. curvoni e curvette, saliscendi nel verde e pochissimo traffico: val d'Arda, val di Taro, alta val Parma... un continuo di valli ombrose
... e bei valichi non troppo impegnativi..
Però.. ci sono le frane! Ed il manto stradale ne paga le conseguenze: asfalto in pessime condizioni e talvolta del tutto mancante.
La guida prudente consente però di godere appieno della selvaggia bellezza dei luoghi, con i pochi paesi ed i castelli arroccati in alto: lasciata la A1 a Fiorenzuola, si procede verso Bore e da lì, superato il Passo del Pelizzone, si arriva a Bardi e Borgo Taro.
Da qui si può percorrere un anello risalendo il Taro lungo la sponda destra fino a Folta, per poi a Tarsogno prendere la sponda sinistra e da Bedonia ridiscendere a Borgo Taro.
Sopra Albareto, si può percorrere una variante non asfaltata fin quasi Folta: va bene per le moto da enduro ma con una custom le difficoltà non mancano, anche per alcuni tratti in forte pendenza; del tutto sconsigliata per moto stradali.
La seconda parte dell'itinerario conduce verso la Cisa, ma a Berceto, prima del valico, dopo aver incrociato la A15, si svolta in direzione di Corniglio e Monchio delle Corti, entrando nel Parco dei Cento Laghi.
Valicando il Lagastrello si è ormai entrati in Lunigiana: resta solo la discesa verso Aulla, con i suoi tornati nel verde, per concludere l'itinerario al casello della A15.
In sintesi, itinerario bello e selvaggio, senza dubbio interessante, ma con le attuali condizioni dell'asfalto è un itinerario più da jeeper che da Biker!
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