Austria e Italia in moto - Carinzia, Carnia e Cadore
Un giro
ideale per le giornate di piena estate, via dal caldo e dalle strade troppo affollate.
Il primo tratto dell'itinerario segue la Lesachtal. Per arrivarci, partendo da Dobbiaco, si percorre la val Pusteria, fin oltre il confine.
A
Sillian si svolta per la statale 111, che percorre a mezza costa tutta la
Lesachtal: è una strada che alterna aspetti diversissimi tra di loro. Si passa
dai curvoni veloci alle stradine di paese, dai tratti ombrosi nei boschi ai
falsopiani fra i campi di fieno.
Alla fine della Lesachtal, ci si avvia subito a scalare i 13 km che postano al
(loro) Plockerpass, che è il nostro Passo di Monte Croce Carnico. Il versante
austriaco sale tra i boschi, abbastanza gradevole e senza difficoltà
particolari, salvo quelle di un asfalto provato dagli inverni nevosi. Alla
sommità si arriva con una galleria di valico, ma è possibile, in alternativa,
percorrere ancora la vecchia statale.
Molto
“tosto”, invece, il primo tratto del versante italiano: solo 12 tornanti, ma
impegnativi, alcuni addirittura in galleria. Man mano che ci si avvicina al
fondo valle, la strada migliora e la guida si fa più rilassata e piacevole.
Appena completata la discesa dal valico di Monte Croce Carnico, si può subito
iniziare la scalata al Monte Zoncolan, sacro ai ciclisti, ma niente male
neppure per le due ruote con motore.
Salendo da Sutrio, si incontra subito un piacevolissimo tratto di strada che si
inerpica fra i boschi fino a 1283 m. Poi, dopo un ampio parcheggio, si inizia
la vera arrampicata.
Strada
stretta e ripida, che monta seguendo le piste da sci, con tornanti impegnativi,
fino ad arrivare alla cima, circa 1800 m.
Ma è la discesa verso Ovaro ad incarnare il vero Zoncolan, bestia nera degli
scalatori. E vi assicuro che anche farlo in discesa, pur senza pedalare, è una discreta fatica!!!!
A questo punto si è in piena Carnia, e risalendo dapprima la Val Pesarina si
possono ammirare scorci stupendi di una parte dell’Italia meno conosciuta di
quanto meriti. Forcella Laverdet, Pian di Razzo e via via fino a Sella
Ciampigotto, dove inizia il Cadore.
La discesa da Pian del Razzo (1.800 m.) verso Vigo di Cadore ed Auronzo è
mozzafiato.
Con un po’
di spirito di avventura si scoprono itinerari poco conosciuti, pressoché
deserti, ma di primissimo livello, come Passo S.Antonio, o il più noto, e più
affollato, Passo di Monte Croce Comelico , che riporta in Sud Tirolo.
Avendo del tempo a disposizione, ci si può allungare al lago di Braies (il
reportage dedicato è visibile qui: ( Alto Adige/Sud Tirolo in moto: il Lago di Braies)
oppure entrare nella Valle Aurina, elegante e raffinata meta turistica.
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