Lombardia in moto – Lago di Valvestino.
Altro itinerario,
quello che state per scoprire, poco conosciuto dai turisti, ma non
dai motociclisti! Siamo in provincia di Brescia: partenza da
Gragnano, sulla riviera occidentale del Garda, per salire rapidamente
seguendo la SP 9, dapprima fra ville e resort, poi fra gli olivi,
mantenendo sempre una splendida visuale sul lago di Garda. La strada
sale in fretta, sinuosa ma con tornanti ben disegnati, per circa 8
km, fino a Navazzo.
Qui il panorama cambia, ci si
allontana dal Garda, si smette di salire e ci si addentra, restando
in quota costante, verso la Val Vestino, fra gole sempre più severe
man mano che ci si avvicina alla imponente diga di Ponte Cola, sul
torrente Toscolano.
Superata la
diga la strada continua ad essere stretta, scavata nella roccia fra gole dove il sole fa fatica ad arrivare,
ma il lago regala visioni che non sfigurerebbero neppure nei
confronti di rinomate "Gorges".
Anche dopo aver
risalito tutto il lago, per un po’ la SS9 non cambia, sempre
stretta, da percorrere con prudenza, e sempre senza rilevanti cambi
di pendenza.
A Molino di
Bollone, dopo 11 km a quota più o meno costante, si cambia però strada e si cambia approccio :
si entra nella SP58 e si ricomincia a salire, la guida è tipicamente
"da montagna" anche se i tornanti si mantengono ampi e
regolari. Dopo 7 km si arriva a Capovalle, più esattamente a Passo
San Rocco, che segna il punto conclusivo, oltre che il più elevato, con i suoi 1.020 m. slm. , di questo breve itinerario.
Dopo il passo
la SP58 continua fino al lago di Idro, ma questa strada, adorata dai
"consumatori di saponette" merita un Reportage tutto per
lei! Per il momento chiudiamo quindi con le placide immagini del lago di
Idro...
Per chi lo
volesse, in zona ci sono molti altri itinerari da legare a questo
appena descritto; per esempio, da Idro si può risalire a Bagolino e
da lì arrivare al Passo Maniva (brevemente citato qui) ed al Crocedomini; per chi ama l'off impegnativo, una bella
sfida è il Passo Baremone. Dal lago di Garda, invece, è
irrinunciabile la salita alla Forra di Tremosine, di cui si fa cenno qui. Buona strada!
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