lunedì 8 novembre 2021

Veneto in moto – la Translessinia.

 




Un pizzico di avventura sotto casa, così potremmo definire la traversata, in buona parte su strada bianca, dell’Altopiano dei Monti Lessini e delle sue Malghe. L’itinerario non è molto lungo, poco più di 20 km di cui la metà su asfalto, ma regala panorami a perdita d’occhio e, soprattutto in bassa stagione, la sensazione di essere “fuori dal mondo”.








Al limite delle province di Trento e di Verona, il Passo di Fittanze, a 1393 m.slm, è il punto di partenza consigliato. Vi si arriva dal versante veronese con diverse strade , tutte comode e gradevoli, oppure, dal versante trentino, affrontando da Sdruzzinà la ripida e tortuosa salita della SP211, con numerosi, stretti, tornanti (23, dice chi li ha contati) ed una pendenza in genere attorno al 10%, che raggiunge il 15% dopo aver passato la località Riondera. In cima al Passo, il famoso Monumento ai Caduti e l’affollato Bar Fittanze, luogo di sosta amato da escursionisti, ciclisti e motard!









Imboccata la SP 14, molto stretta, si parte con la vera Translessinia; si inizia su un buon asfalto che però, al Bivio Pidocchio, in corrispondenza di Malga Lessinia, diventa uno sterrato facile per pendenze e tracciato ma impegnativo per il fondo, che spesso presenta accumuli di grossi ciottoli oppure aguzze pietre sporgenti. 









Una volta presa confidenza con la pavimentazione, si può godere meglio il percorso ed il panorama, restando sempre piuttosto in alto, fra gli alpeggi. A metà del tratto sterrato si giunge alla Malga Podestaria: secondo i tempi di percorrenza media, per l’intera Translessinia occorrono, in moto, dai 70 ai 90 minuti, quindi una sosta qui è consigliabile.








Proseguendo, altre occasioni di sosta panoramica e di ristoro si trovano, per esempio, al Rifugio Monte Tomba, da cui, volendo si può tagliare l’ultima parte del percorso e scendere direttamente al Passo Branchetto. L’itinerario “classico” prevede invece che si prosegua sulla provinciale 14, sempre su sterrato, fino al Rifugio Bocca di Selva, dove si ritrova l’asfalto.








Lungo la SP6, ormai su asfalto, ci si ricollega al Passo del Branchetto , 1590 m.slm., ritrovando la scorciatoia che scende dal Rifugio Monte Tomba per poi andare, in guida rilassata, verso Malga San Giorgio.








A Parparo Vecchio, il nostro Reportage si conclude.





Per chi volesse percorrere lo stesso itinerario, Google Maps lo suggerisce così : https://maps.app.goo.gl/GUDRcX7oV8zH8Rfj6






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