La prima definizione che viene in mente per la “Classic Enduro” appena immessa sul mercato dalla casa di Mandello è “empatica”: si, questa moto entra subito in sintonia con il pilota, ed a sua volta il pilota si sente a proprio agio già dopo pochi minuti.
Grazie alla Concessionaria Moto Guzzi per il Trentino Moto Riders di Trento ed al suo staff, Doctorharley ha potuto provarla per bene, su un percorso prevalentemente montano (i tornanti della Strada del Monte Bondone) ma inserendovi anche un breve tratto di Autobrennero e l’attraversamento del centro cittadino, a Trento.
Il primo impatto è col manubrio largo, sovradimensionato rispetto ad altre moto anche simili, che però unito ad un ridotto raggio di sterzo ed al peso contenuto consente grande agilità nelle manovre da fermo. Fra l’altro per avere la massima agilità il test è stato effettuato senza le borse laterali. Qui vedete fotografate quelle in alluminio.
Una volta partiti, si entra subito in confidenza: forcella ben calibrata, entrata in curva precisa e la moto poi mantiene la traiettoria senza necessità di correzioni. La piega a sinistra è perfetta e precisa a tutte le velocità, nella piega a destra a bassa velocità si sente , sia pure in modo molto lieve, la massa rotante che tende a raddrizzare la moto, ma già dalle medie velocità l'effetto sparisce.
Rombo del motore gradevole, la potenza è sufficiente: su strada statale a 90 all'ora in sesta il regime di rotazione è attorno ai 3200 giri, con ancora tanto margine per salire e se il pilota ha “il polso ignorante” la moto non lo delude.
Elettronica affidabile ma non invasiva; su nessuna moto va aperto il gas con ignoranza sul fango, sulla neve, o con le ruote sporche: se però lo fai con la “Guzzetta” (il vezzeggiativo nasce spontaneo dalla gradevolezza di guida, per il resto la moto non ha nulla da invidiare a consorelle di fascia simile o anche superiore) l'elettronica rimette la moto in assetto prima che tu te ne accorga. Esperienza provata in prima persona!
La guida in piedi è comoda e per un pilota di altezza normale (circa 1.80) il manubrio è all'altezza giusta, ci si muove anche fuori dall’asfalto con tranquillità. In città la maneggevolezza è gratificante, anche gli ammortizzatori fanno bene il loro lavoro sul pavè, ma forse gli Ohlins sono un optional da non trascurare in quanto i tombini un po' si sentono.
In sintesi, dopo una prova di circa un’ora e mezza (di cui potete vedere in foto i parametri principali), anche se senza passeggero e senza bagaglio, la V85TT conferma le aspettative di moto versatile, “user friendly” ma non banale. Agile sul misto, reattiva su sterrato, grintosa quanto basta senza rincorrere potenze esasperate, peraltro raramente utilizzabili.
Rifiniture curate ed un look accattivante portano senz’altro a farci un pensierino, e dai primi risultati di vendita pare proprio che a “guidare italiano” torneranno in parecchi!!! Brava Guzzetta!
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