Parte da Roncisvalle, alle pendici dei Pirenei, il "Camino de Santiago", o perlomeno il più noto dei tanti, il "Camino franzes", percorso ogni anno da tantissimi pellegrini.
Molti sono spinti dalla fede, molti altri sono attratti dall'esperienza tutta particolare: sette, otto, dieci giorni a misurare se stesso e la propria tenacia, facendo affidamento solo sulle proprie gambe.
Doctorharley ha percorso in moto l'intero tragitto, partendo proprio da Roncisvalle. Per arrivarci, bisogna ovviamente valicare i Pirenei, e qui potete vedere l'itinerario seguito dal vostro RideReporter: I Pirenei spagnoli
Da Pamplona a Leòn il "Camino" coincide con le più moderne "autovias", ed anche le strade nazionali sono alquanto monotone.
Buona scusa per lasciare il Camino ed infilarsi in una "Sierra": curve, saliscendi, laghetti, il tutto in un ambente selvaggio e poco abitato.
Non per nulla era il luogo preferito dagli Eremiti, ancor oggi ricordati e venerati. Quella che vedete qui è la Sierra de la Demanda.
Dopo Leòn, il Camino si stacca dalle grandi arterie di comunicazione e la moto si inerpica insieme ai pellegrini: infatti il percorso che porta a Santiago non è certo pianeggiante, e molti tratti sono in quota, percorribili solo nella buona stagione.
Si scopre così una Spagna molto diversa dagli stereotipi mediterranei, una Spagna dura ma pur sempre ospitale, ed a volte imprevedibile, come quando fra casali storici spuntano edifici ultramoderni.
E si scopre soprattutto la gioia, l'allegria con cui i pellegrini, in maggioranza a piedi anche se non mancano le biciclette, affrontano la loro quotidiana fatica. A loro, all'emozione che hanno fatto vivere anche a chi, come me, si è fatto trasportare da un mezzo a motore, dedichiamo questa carrellata.
Persone di ogni età e di ogni provenienza, ognuno orgoglioso anche di rappresentare la sua fetta di ecumenicità, magari con un tricolore che spunta dallo zaino.
Molti in bicicletta
Qualcuno sfoggia per i bagagli degli improbabili sistemi di trasporto
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